Se è vero che la moda è disciplina della contemporaneità – che in modo comprensibile e affascinante esprime la complessità della modernità – è altrettanto vero che ragionare in termini di cultura visuale contemporanea significa superare sempre di più la linea di separazione tra arte e moda, superando una dicotomia che oggi non ha più ragion d’essere.
Ecco perché abbiamo scelto l’approccio all’arte prerformativa per celebrare il primo evento dedicato al grande pubblico della designer di gioielli Federica Cristaudo che si terrà il prossimo 18 settembre durante la Milano Fashion Week, a partire dalle ore 18.30 al Carlyle Brera Hotel, nell’ambito dell’iniziativa Milan Fashion Club promossa dall’agenzia creativa milanese Blank, in collaborazione con 24 PR & Events. Un progetto dedicato ai giovani talenti e alle nuove proposte della moda internazionale che mira a rendere democratico l’accesso al fashion system per i brand emergenti di tutto il mondo.
Nella contaminazione dei linguaggi espressivi che favorisce la compresenza di diversi modelli per leggere, interpretare ed esporre la moda, l’approccio sperimentale di Federica Cristaudo incontra il rigore intellettuale e il romanticismo contemporaneo degli abiti creati da Elle Venturini, capaci di armonizzare bellezza e severità in un unico spazio: quello di un vestire spogliato della nozione del tempo.
Cifre dell’una: deregulation, manipolazione non organizzata della materia grezza, forme amorfe e mutevoli, il materiale plastico impreziosito dall’applicazione della foglia d’oro, gli esiti inattesi del gioiello contemporaneo.
Dell’altra: ordine etico oltre che estetico, elementi che non si piegano mai alla contingenza dell’effimero, volumi architettonici e dualismo cromatico, l’austera alternanza di bianco e di nero.
Sotto Altra Forma bisogna oggi ripensare la moda, questo grande catalizzatore degli impulsi che attraversano il nostro presente, sollecitando una riflessione sulle modalità attraverso le quali il corpo è modificato o addirittura ricostruito e riprogettato dall’oggetto di moda.
E Sotto Altra Forma mi sono immaginata anche io nell’interpretare il lavoro di queste due anime creative, ideando per l’evento di mercoledì prossimo una performance sul senso e il significato dell’identità al tempo dell’identità liquida. Assecondando il flusso di una mutevolezza incessante mi trasformo da embrione – custodito in un luogo senza luogo e senza tempo – a donna, attraversando il corpo nudo e il corpo vestito, abitando le sovrastrutture che anche ci regolano – l’abito e il gioiello – fino a diventare uomo (nell’interpretazione di Alberto Nidola) facendo così esperienza fisica del significato del termine Androgino. Mutuato dal greco antico, andrògynos si riferisce a quella figura ancestrale che era maschio e femmina nello stesso tempo: aner/uomo e gyne/donna. Androgino è quell’essere atavico che aveva in sé tutti gli attributi del maschio e della femmina (Animus e Anima). Esso è luce e tenebra, yin e yang, è celeste e terrestre. Esplorare un’ altra forma – Sotto Altra Forma, appunto – significa diventare di nuovo Uno, che in ultima analisi è il fine dell’uomo terrestre duplice.
La balaustra immobile sul mare
Leggermente si muove
In accordo in contrasto
Con l’aria con le onde. Da solo
In tanta solitudine
Mi svagano mille idee mille pensieri.
(Fausto Melotti, Linee)
Desidero ringraziare il fotografo Gianni Rizzotti per avermi restituita, con queste bellissime immagini, Sotto Altra Forma | web site – Facebook – Instagram
Mua Gaia Lo Frano | web site | Facebook – Instagram
Federica Cristaudo, Sotto Altra Forma | mercoledì 18 settembre ore 18.30 | Carlyle Brera Hotel, Milano Corso Garibaldi 84
After Show, Fiftyfive ore 22 | Milano Via Piero della Francesca 55